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NIS 2: Come la Supply Chain Security Cambia per le Aziende

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La NIS 2 rappresenta una svolta significativa nella gestione della sicurezza informatica per le aziende italiane, estendendo l’obbligo di protezione oltre i confini interni per includere l’intera catena di fornitura. Questa direttiva impone alle organizzazioni classificate come “essenziali” o “importanti” di adottare misure tecniche e organizzative adeguate per gestire i rischi legati alla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi, con particolare attenzione alla valutazione dei rischi dei fornitori diretti, l’implementazione di politiche di sicurezza, la gestione degli incidenti e la formazione del personale. Le sanzioni per la non conformità possono arrivare fino a 10 milioni di euro o al 2% del fatturato annuo globale, sottolineando la serietà con cui l’UE affronta la cybersecurity.

Per le PMI che operano come fornitori di aziende soggette alla NIS 2, l’adeguamento agli standard di sicurezza diventa cruciale. Anche se non direttamente obbligate dalla direttiva, queste imprese devono garantire la sicurezza dei propri processi e sistemi per mantenere relazioni commerciali con le entità regolamentate. L’adozione di standard internazionali come l’ISO 27001 e il NIST SP 800-161 può facilitare la conformità, fornendo un quadro strutturato per la gestione della sicurezza delle informazioni e della supply chain. Inoltre, è essenziale implementare processi di due diligence approfonditi per i fornitori, includendo criteri specifici di cybersecurity nei contratti e monitorando costantemente lo stato di sicurezza dei partner commerciali.

Supply Chain Security. Un nuovo Standard Europeo NIS 2

La NIS 2 introduce un approccio innovativo alla sicurezza della supply chain, riconoscendo che la protezione di un’organizzazione è strettamente legata a quella dei suoi partner commerciali, fornitori e collaboratori esterni. La direttiva impone alle aziende di sviluppare una visione olistica della sicurezza, estendendo il controllo oltre il proprio perimetro aziendale per includere l’intero ecosistema di business. Questo significa implementare processi di due diligence approfonditi per i fornitori, condurre valutazioni sistematiche che includano criteri specifici di cybersecurity e monitorare costantemente lo stato di sicurezza dei partner commerciali.

Particolare attenzione viene posta sulle procedure di sviluppo software. I fornitori di soluzioni digitali devono dimostrare di seguire metodologie di secure development lifecycle, implementando best practice di sicurezza in tutte le fasi del ciclo di vita del software, dalla progettazione al rilascio. Questo include l’utilizzo di tecniche di programmazione sicura, test di vulnerabilità regolari e processi di patch management strutturati. La normativa introduce anche il concetto di “responsabilità a catena”, richiedendo alle organizzazioni di gestire rapidamente le conseguenze di incidenti di sicurezza che coinvolgono i fornitori e di attivare piani di contingenza adeguati.

La governance italiana. Il ruolo dell’ACN

In Italia, la gestione della NIS 2 è affidata all’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), che assume un ruolo centrale nel coordinare l’adeguamento delle organizzazioni pubbliche e private. L’ACN fornisce supporto tecnico, emana linee guida operative, coordina la risposta agli incidenti e promuove la diffusione di buone pratiche. L’obiettivo è costruire un sistema nazionale di sicurezza cibernetica resiliente e integrato.

La compliance come leva strategica

La NIS 2 non è solo un obbligo normativo, ma rappresenta un’opportunità per rafforzare la resilienza digitale e la competitività delle aziende. Implementare un sistema di gestione della sicurezza delle informazioni (ISMS) conforme a standard internazionali come l’ISO 27001 o il NIST SP 800-161 può facilitare la conformità e migliorare la postura di sicurezza complessiva. Inoltre, l’adozione di strumenti di automazione per la gestione della compliance, come piattaforme di risk management e monitoraggio in tempo reale, può ridurre gli sforzi manuali e garantire una conformità continua.

Scadenze e obblighi chiave

  • 28 febbraio 2025: registrazione obbligatoria delle organizzazioni coinvolte presso la piattaforma ACN.
  • 1° gennaio 2026: inizio dell’obbligo di notifica degli incidenti informatici.
  • 1° ottobre 2026: adeguamento della governance interna con responsabilità diretta degli organi direttivi.

Le sanzioni in caso di non conformità variano da 7 a 10 milioni di euro, o fino al 2% del fatturato annuo globale. Sono previste anche sanzioni accessorie che possono coinvolgere direttamente i vertici aziendali.

Checklist per le aziende

  • Valutare l’applicabilità della NIS 2 alla propria realtà
  • Mappare i fornitori critici e i processi sensibili
  • Implementare un ISMS (ISO 27001, NIST)
  • Introdurre sistemi di monitoraggio e notifica degli incidenti
  • Formare il personale e definire ruoli/responsabilità
  • Coordinarsi con l’ACN e aggiornare periodicamente le misure

Se la tua azienda è coinvolta nella supply chain di organizzazioni soggette alla NIS 2, è fondamentale agire proattivamente per garantire la conformità e proteggere il tuo business. Contattaci per una consulenza personalizzata e scopri come possiamo supportarti nell’implementazione di strategie efficaci per la sicurezza della supply chain e la gestione della compliance alla NIS 2.